Guerra e prigionia
Grecia, Germania, Austria (1941-1945)
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Spoleto, ottobre 1940
Küstrin, 24/6/’44
Ritratto di Pippo Consoli «A farmi un regalo gradito, anzi graditissimo, è stato Pippo Consoli, un conterraneo di Mascalucia, con il quale abbiamo stret­to un affettuoso, cordiale vincolo d'amicizia, sin da quando siamo arrivati a Kustrin. Pippo Consoli è un autentico artista, avarissimo e geloso dei frutti del suo genio; dice, tra il serio e il faceto, che un giorno un suo semplice schizzo varrà chissà quanto e lui non vuole inflazionare il mercato. Abbozza ritratti stupen­di, schizza paesaggi che mozzano il fiato a guardarli, sul primo pezzo di carta che capita, e poi li strappa. Sollecitato un po' da lui e un po' perché la proposta, non accettata, di Guareschi, me ne aveva fatto sorgere l'idea, mi ta­gliai la barba. (...) E, così, con la faccia tagliuzzata, escoria­ta e arrossata, Pippo mi mise seduto (sul pavimento) accanto al­la finestra e zac,zac, in quattro segni mi ha fatto un ritratto che neanche una macchina fotografica. Certo, io stento a ricono­scermi in quest'aria romantica che non denunzia il tormento del­la fame; ma Pippo dice che il ritratto è come mi vede lui. Me lo terrò come un caro ricordo di un tempo infelice, reso a volte accettabile dal calore di un'amicizia disinteressata (...)»
Iannadi, 1941
Moto Guzzi 500 militare
Varsavia, 1944
Disegno di G.A. Antonelli
Motonave Calitea, stretto di Corinto (16 settembre 1942). Seduto sul seggiolino della mitragliera da 20, è il tenente Masoni, da Bari
Questa è la "sala convegno", l’unica ad avere parte delle strutture in muratura, che i tedeschi tengono vuota di occupanti fissi. Ce ne serviamo per interminabili partite a carte, poker o bridge, o per più impegnative partite a scacchi. Illustrazione di G. A. Antonelli
Sandbostel, 1944.
Nel settembre, quando il campo fu posto in quarantena per il tifo, le notizie di radio Londra venivano lette in chiaro di baracca in baracca. Questo fu possibile perché per oltre un mese i tedeschi non misero piede tra noi. Qui il ten. Cappalozza che legge.
(foto e didascalia del ten. Vittorio Vialli)
Pippo Consoli – 1944 - Lager di Sandbostel LETTI A CASTELLO - china acquerellata cm 23.5x16
Pippo Consoli - 1945 - Lager di Wietzendorf RETICOLATO - seppia acquerellata cm 12x22.5
Desolazione (di G. A. Antonelli)
Frammento del diario di prigionia
"Nel pomeriggio ci hanno fatti uscire fuori dalle baracche per fotografarci uno per uno (...) e consegnarci un piastrino metallico di riconoscimento. Apprendo così che sono in forza al campo M. Stammlager III C, con il numero 47473. Lager è il termine con cui si indica il campo di concentramento; stamm è qualcosa di mezzo tra la posizione del campo e la sua denominazione ufficiale. Il numero non differisce da quelli che si assegnano ai detenuti, in tutte le prigioni del mondo, o alle merci in arrivo nei grandi magazzini". (Küstrin, 20 marzo 1944)
“Era costituita da due metà perché, in caso di morte, l’altra metà sarebbe stata mandata alla famiglia” (Adelmo Franceschini - ex internato)
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